Per fas et nefas

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Leggendo i giornali di questi ultimi giorni ci si è imbattuti in un fatto – apparentemente – di cronaca ma che aggiunge un altro tassello riguardante l’arrivo di migranti nei nostri territori, in cerca di una via di fuga e della loro stessa salvezza. Del problema migranti, periodicamente, se ne perdono le tracce e la cronaca dei media, soprattutto d’estate, cerca nuove attrazioni. Non bastano più i corpi privi di vita, galleggianti o spiaggiati, in vacanza si ha bisogno di altro, di più serenità. Il problema però esiste sempre, anzi…

A riportarlo dentro la carta stampata dei giornali sono state alcune azioni dirette da parte di gruppi o soggettività antagoniste, a sedi di Poste Italiane. Inizialmente, quasi in sordina, le veline giornalistiche hanno fatto passare il tutto come atti di vandalismo, senza una logica o un senso, ma le scritte o le rivendicazioni lasciate sul posto, hanno rivelato la matrice delle azioni e riportato, appunto, all’ordine del giorno, le mille storie di migranti, rifugiati, espulsi o semplicemente la storia di chi è costretto alla fuga dalla guerra, dal sopruso e dall’ingiustizia.

Poste Italiane ha deciso di investire il suo impegno, usando la sua compagnia aerea, la Mistral Air, composta da una flotta di tre Boeing 737, quattro ATR 72 e un ATR cargo. I Boeing volano tutti i giorni, come si può leggere nel sito di P.I., in nord Africa e nel Bacino del Mediterraneo, Grecia, Turchia, Tunisia, Marocco e Spagna, e tra un volo turistico e/o religioso e l’altro, utilizza i propri apparecchi per rimpatriare i migranti considerati irregolari per le nostre esistenze.

La notizia vera, questa sì, del tutto omessa o sottaciuta, è proprio questa: il diretto coinvolgimento di Poste Italiane nella deportazione di uomini, donne e bambini verso i vergognosi Centri, alcuni chiamati spudoratamente di accoglienza, e verso l’espulsione, che semplicemente rimanda indietro questi migranti verso le loro guerre, i loro massacri o le loro torture.

È bastato un po’ di spray, qualche sasso e la determinazione di qualche “vandalo” per aprire un bel varco nella scrupolosa disinformazione del sistema mediatico nostrano. E un po’ di curiosità e di pazienza nel cercare di ricostruire la “notizia”.