Oltre il confine. (nanotecnologie e manipolazione dell’esistente)

 

I grandi centri del potere, le banche, le multinazionali, colossi farmaceutici e agricolo – alimentari, stanno investendo nelle biotecnologie e nanotecnologie, per studiare e modificare il futuro umano, animale e ambientale e soprattutto il futuro economico che da questo ne consegue.

Gli Ogm, sigla ormai che non spaventa più nessuno perché assorbita e incuneata nel nostro vivere quotidiano, sono stati i primi passi verso la manipolazione genetica, inserendo nel Dna di piante ma anche di animali, caratteristiche genetiche, appunto, non presenti in natura, con le conseguenze che tutti sappiamo. Con la biochimica e le nanotecnologia si è fatto un passo avanti notevole e così sarà per le conseguenze.

La nanotecnologia è la manipolazione della materia per quanto riguarda atomi e molecole sulla scala del nanometro – un miliardesimo di metro – e crea la trasformazione della materia stessa, rendendola più durevole e indistruttibile. Con la nanotecnologia, infatti, si può costruire in laboratorio qualsiasi tipo di materiale, dai robot per la medicina ai microchip sottocutanei per l’uomo, animali o merci da poter controllare a distanza e capillarmente, da utilizzare, quindi, anche per il controllo sociale.  In campo militare, con le nanotecnologie il passo è stato abnorme e impensabile solo qualche anno fa; dai droni che controllano le città a quelli che sganciano bombe sui civili per conquistare nuovi territori, ai robot spia volanti dalla grandezza di un colibrì, fino ai missili capaci di raggiungere ogni punto del pianeta in pochi minuti. Il tutto per il dominio totale dell’uomo, della sua arroganza e della sua supremazia sull’esistenza.

Solo il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti utilizza 750.000 tonnellate di minerali, ogni anno, per poter disporre di tutta l’attrezzatura tecnologica necessaria a proteggere le proprie truppe nelle loro scorribande. Piombo, rame, nichel vengono estratti, soprattutto il Cile e Sudafrica, nelle miniere dove gli uomini e le donne, quelle ancora in carne ed ossa, vengono schiavizzati per supportare le guerre e difendere i suoi operatori. Ed una parte delle nuove guerre saranno incentrate, tramite i conflitti territoriali pilotati, proprio sul controllo e le estrazioni di queste materie prime, indispensabili per le nuove tecnologie.

In Afghanistan sono state sperimentate le “polveri spia”, che agiscono come una rete di micro sensori, dalla grandezza di una granello di sabbia, in grado di rilevare, catalogare e fotografare movimenti e segnali presenti in una determinata area, come poteva essere appunto il territorio afghano ieri, ma come può essere per le nostre strade e le nostre case domani. Ma con i nano-pulviscoli sono state sperimentate, anche, prove di una possibile guerra biologica, che per alcuni potrebbe essere la nuova frontiera della guerra che va oltre il settore militare, con batteri, virus e funghi manipolati geneticamente, trasportati con questi micro vettori, velocissimi e invisibili, capaci di mettere a repentaglio la vita umana, di piante e animali su vasta scala.

Ovviamente chi sta sperimentando un possibile utilizzo di nano-armi biologiche e chimiche sta mettendo in conto un probabile e possibile genocidio o almeno non può escluderlo e, come la storia insegna, non basterà bandire queste armi con trattati internazionali o accordi di vario genere: quando le armi ci sono, qualcuno le usa.

Il settore della Difesa, infatti, è uno dei maggiormente interessati allo sviluppo delle  nanotecnologie ma anche nel settore agricolo, tessile e informatico si moltiplicano sempre di più gli investimenti. La Lux Research, una società di consulenza e di ricerca indipendente, nella sua analisi del 2008 stima che il mercato dei prodotti nei quali sono incorporate nanotecnologie si sia attestato intorno ai 147 milioni di dollari nel 2007, e ai 310 miliardi di dollari nel 2008, ma ha previsto una crescita di questo mercato fino a circa 3000 miliardi di dollari dopo il 2015.

E’ impressionante il connubio di investimenti fra il settore pubblico con università e centri di ricerca, aziende private e settore militare, in una sorta di corsa al “nuovo mondo”, il tutto presentato ad una opinione pubblica sempre più pilotata e invaghita dai sogni mass mediatici, come una sorta di investimento per la salvezza mondiale, la risoluzione di tutti i nostri mali e dei nostri difetti.

Si è calcolato, e forse non esageratamente, che solo con le armi nucleari esistenti, si potrebbe annientare l’esistenza umana e ambientale, per diverse volte. Insomma l’era della guerra di Piero della famosa poesia di De Andrè, del soldato che spara al nemico che ha il suo “identico umore ma la divisa di un altro colore”, è ormai accantonata nei testi polverosi delle guerre storiche, adesso si va verso la follia distruttrice e di massa. Non esisteranno più gli obiettivi classici delle guerre, ossia le strutture degli Stati, i suoi armamenti, le industrie, gli aeroporti  e così via, ma l’obbiettivo primario dei nuovi conflitti sarà l’uomo e il suo ambiente naturale.

Le nanotecnologie stanno invadendo il genere umano in tutti i suoi aspetti, in campo sociale, sanitario, cosmetico e persino alimentare. Alcuni prodotti derivanti dalle nanotecnologie – i cosiddetti nano-related products – sono già presenti nel mercato ed una recente indagine negli Stati Uniti ne ha individuati circa mille e vanno dai prodotti per la salute e benessere fisico, agli elettrodomestici, fino ai prodotti per bambini, quindi sono già presenti nella nostra quotidianità con i cosmetici, abbigliamento, accessori per cucina, sigillanti, peluche e giocattoli vari. Si parla già, ormai, di nano-alimenti e nano-nutrienti, come un tempo si vedeva nei film di fantascienza, con pasticche di elevato valore nutrizionale e a rilascio mirato ed integratori costruiti da materiale molecolare inorganico, adatti per la grande distribuzione alimentare che gestirà l’alimentazione mondiale nei prossimi anni. Sono già presenti in alcuni succhi di frutta dei nano aggreganti che servono per mantenere a lungo la colorazione naturale dei prodotti o su alcuni imballaggi di confezioni per garantire una più lunga conservazione. Esiste l’olio anti colesterolo con le molecole modificate per contenere più proteine e così via. Tutti ad investire per i prossimi affari, dalla Nestlè con deliziosi prodotti per bambini, alla Kraft con i sui formaggini. Micro-particelle che viaggeranno nel nostro organismo, cellule comprese, con effetti che ancora nessuno vuole affrontare ma che non è difficile immaginare. In più brevetteranno il nuovo mangiare, come avvenuto in India e Brasile, con gli Ogm, e non si avranno altre scelte. Saranno i padroni del nostro corpo, con microchip per i nostri pensieri e le pillole per la nostra fame, aumenteranno le malattie cellulari e brevetteranno le cure per tamponarle.

Anche in Italia da anni assistiamo alla costituzione di poli di ricerca e sviluppo di natura mista, tra istituzioni pubbliche e imprese private; distretti tecnologici legati alle nanotecnologie creati in collaborazione con il MIUR; centri di eccellenza istituiti presso università con relativi corsi di laurea o master, a dimostrazione del fatto che la nuova frontiera della ricerca deve potersi muovere ad ampio spettro, coinvolgendo attori diversi con diversi ruoli: le aziende private e il capitale multinazionale per la produzione e la sperimentazione; le università e i centri di ricerca in cui formare i nuovi quadri dirigenti che saranno i deputati a gestire questo processo di “rivoluzione tecnologica” iper-avanzata.

Il sistema dominante che trova la sua linfa vitale nel profitto capitalista, ha investito negli ultimi decenni, come dicevamo, buona parte della sua potenza economica in queste nuove tecnologie che dovrebbero andare oltre l’uomo conosciuto per milioni di anni, stravolgendo l’esistenza stessa della vita nel pianeta, con la nanotecnologia, infatti, si è messa la base per unire un organismo vivente a una materia artificiale e ricostruire in laboratorio parti biologiche fino ad arrivare a creare nuovi organismi con la cosi detta biologia sintetica, sviluppando un non riconoscimento da parte dell’ecosistema verso le nuove esistenze cresciute in laboratorio, che non avendo i mezzi biologici per difendersi da queste, creerà uno squilibrio naturale con conseguenze spaventose. Alcune specie  sono ormai scomparse da tempo – piante, animali e insetti – che facevano da corollario ad una esistenza perfetta come le maglie di una catena, sono state annientate per soddisfare bilanci e finanze e ora si è andato oltre con la mostruosità del costruire l’uomo nuovo, non quello del sogno guevariano spinto verso un mondo libero e di eguali, ma l’uomo immortale, l’instancabile da sfruttare al massimo, oltre ogni limite. Una macchina perfetta, indistruttibile in guerra, controllabile in ogni momento della sua esistenza, invincibile verso qualsiasi resistenza; Una macchina insofferente verso qualsiasi stanchezza, pronto ad una vita da schiavo, senza più assaporare il senso della fatica, del sudore e l’istinto alla ribellione, freddo verso qualsiasi sensibilità; storpi che balleranno con la musica del dominio, muti che parleranno con la voce del padrone e cechi che accetteranno di vedere la realtà imposta dal sopruso. L’uomo programmato andrà oltre l’ecosistema e sarà una maglia spezzata della catena del pianeta vita – quella vera, che include tutti, dai vermi indispensabili per la terra alle api che moltiplicano fiori e piante – fuori dal labirinto perfetto dell’esistenza bio naturale …

Sfidare la fine naturale, il limite fisico e il confine dell’esistenza, è sempre stato per l’uomo un sogno da crederci, ma pur sempre un sogno. Con l’avvento delle nanotecnologie sembrerebbe un sogno a portata di mano, anche se il prezzo da pagare sarà caro, proporzionato al risultato. Una mostruosità, oltre il confine, da ostacolare ad ogni costo, prima che sia troppo tardi. Se non lo è già …

 

«Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L’avverti quando vai a lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.»   (Morpheus)