israele. IL CANCRO – Samantha Comizzoli

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israele. IL CANCRO

Un film-documentario dalla Palestina  

a seguire lo short video report sulla Giordania

Parleranno le pietre 

Interviene Samantha Comizzoli, regista dei film 

Venerdì 11 marzo 2016 – ore 18.00

Circolo “UBISTI”

Via Zara 24 – Nuoro


 

A qualche giorno dalla presentazione del film “Israele. IL CANCRO” e del video “Parleranno le pietre”, abbiamo posto alla regista Samantha Comizzoli alcune domande .

 Come è nato e quando è iniziato il tuo impegno per la causa palestinese?

Il mio interessamento è di lunga data e non potrebbe essere diversamente visto che l’occupazione israeliana dura da 70 anni (quindi lunga data). Il mio attivismo per la Palestina, invece, inizia con un evento tragico: l’uccisione di Vittorio Arrigoni. Mi aspettavo una reazione diversa dal “mondo” e dall’attivismo, che non ho visto. In quel momento ho deciso che sarei partita per la Palestina. Ho dovuto aspettare qualche anno per poterlo fare. Ma, dovevo andare là, guardare negli occhi il mostro, capire; e capire che cosa potevo fare io per fermare il mostro.

Puoi descrivere la situazione in Palestina oggi?

La situazione in Palestina cambia velocemente. Vivere un anno in Palestina è come 10 anni di vita in qualsiasi altro luogo per il numero degli avvenimenti … Credo, che in questo momento stiamo assistendo alla FINE della Palestina, non del Popolo Palestinese. Mentre ero là ho capito, conoscendo in profondità e vivendo le problematiche quotidiane, che il cerchio sarà chiuso dall’autorità nazionale Palestinese con la complicità di israele e arabia saudita. La classe palestinese legata all’anp, forse, almeno in parte, ne uscirà indenne e con una vita semi-agiata (non come quella degli israeliani ovviamente). Il Popolo, invece, nei campi profughi, nei villaggi, nelle famiglie senza lavoro… loro saranno i Palestinesi che resisteranno, ma che al tempo stesso si lanciano in volate solitarie contro i soldati con un coltello da burro in mano. Questo era quello che avevo capito e che ho cercato di spiegare nel mio secondo film, e questo è quello che OGGI sta accadendo. La situazione attuale vede 187 palestinesi uccisi dal 1° ottobre ad oggi, 33 invece gli israeliani. 8200 (circa) prigionieri politici palestinesi, dei quali 450 sono bambini e molti bambini sono usciti da questo numero perchè sono diventati adulti in prigione. Di “terra” non c’è più un mq salvo, i soldati e i coloni entrano dappertutto. Non parlo, ovviamente, di Gaza che non ho mai visto. (Fra me e Gaza c’erano due muri e tutti i territori del ’48). Ho scritto più volte che la Palestina è sotto 5 mostri di occupazione: il mostro israeliano, il mostro ANP, il mostro economico creato dai primi due mostri, il mostro del patriarcato e il mostro delle ong. 5 mostri che occupano la Palestina.

Quali sono le maggiori componenti resistenziali in attività oggi in Palestina?

La Resistenza va a 360°, quindi si parte dall’educazione ai bambini, dal non perdere la propria identità/cultura/storia, al pensare con la testa fra le mani a “come fare”. Mi spiace, per quanto riguarda gli scontri, ai quali io partecipavo, è l'”essere senza scelta” o “sfoghiamoci e caghiamo la rabbia”. Tutto umano, ma la Resistenza è un’altra cosa, va costruita ed organizzata e tranne piccoli gruppi che cercano di costruire, non c’è la reale volontà politica.

Esiste un pericolo di radicalizzazione islamo fascista del califfato nei territori palestinesi?

No, non c’è nessuna briciola d’esistenza in Palestina, anzi… gli shebab si stanno ribellando alla vita dell’Islam.

Che influenza ha il sionismo nello scacchiere imperialista?

Ci sono i due giocatori di scacchi, e ci sono gli scacchi e la scacchiera… il sionismo è il padrone della scacchiera, degli scacchi e dei due giocatori.

Come vedi la Palestina nel prossimo futuro?

Ve lo scrivo con gli occhi lucidi, ma devo essere onesta così come lo sono i Palestinesi, le vittime, e lo sentirete dalle loro interviste nel film: non c’è futuro. La Palestina è martire, con onore, con lotta, con Resistenza; ma martire.