Devastatori

devastatori

Quattro giovani NoTav sono rinchiusi nelle galere di stato con pesanti accuse che vanno dalla devastazione al saccheggio per fini terroristici. La devastazione “terroristica” che i quattro giovani avrebbero compiuto riguarda la messa fuori uso di un compressore utilizzato per le trivelle in Val di Susa. Le accuse e i termini usati mi fanno pensare che veramente c’è qualcosa che gira storto.
Qui in Sardegna vien da chiedersi quale significato dare a quel che si vede in giro e che forma prendono invece nella realtà, le cose, le parole e il loro senso. Si possono vedere coste stupende di una natura incontaminata trasformate in arnie umane, con mattoni in bellavista e asfalto al posto dei ginepri, con il plauso di illustri politici e dei loro giornalisti che trasformano il tutto in “sviluppo”, “futuro”, “occupazione”. Ho visto una marea di pannelli fotovoltaici che coprono 60 (sessanta!) ettari di terra pubblica, impiantati da una multinazionale cinese con sede in Svizzera col beneplacito di tutta l’accozzaglia politica, dal sindaco del piccolo paesino ai vertici regionali, e ho visto padre e figlio in manette perché con il loro corpo cercavano di opporsi a questo “sviluppo” che toglieva il pascolo alle loro greggi e il futuro per la loro famiglia; il pascolo è ormai coperto da pannelli di silicio, e la loro famiglia è nella merda.
Ho visto cave che si son “divorate” montagne intere, dove il sudore e i polmoni degli operai arricchivano e riempivano di soldi le tasche di imprenditori osannati perché portatori di “benessere”.
Sempre qui in Sardegna ho visto che “è necessario” e “indispensabile” occupare 30000 (trentamila!) ettari di terre pubbliche, per addestramenti di guerra, ma questo non è saccheggio e neanche sabotaggio, perché “è sempre stato così, la guerra si è sempre fatta, per essere più sicuri e per impartire ad altri l’arte di saper vivere”. Come si sa i soldatini e i missili sono dei buoni insegnanti
che scrivono la storia per poi insegnarla a chi non la vuol capire.
Ho visto ciminiere altissime che hanno “fumato” e hanno fatto “fumare” per anni, trasformando intere zone in tristi ospedali a cielo aperto ed obitori per cadaveri e per morti viventi, il tutto per far quadrare i bilanci e le parcelle milionarie di imprenditori dal doppio petto mafioso ma “lungimiranti”, politici cialtroni ma “illuminati” e sindacati “mediatori”, sempre al ribasso.
In altri posti, come in Campania, ho visto immensi territori con dentro città, paesi, uomini, donne e bambini, vivere insieme ai veleni e morire come mosche, dove per vent’anni nessuna causa ha giudicato questa barbarie e gli addetti all’”organizzare” il vivere civile erano e sono in prima fila nei galà del potere. In altri posti ancora, ho visto i nuovi schiavi “regolari” con la schiena curva e spaccata dal duro lavoro, presi a calci e umiliati e altri “irregolari” lasciati morire in mare, il “Mare Nostrum”, perché ormai sono troppi ed occorre “regolamentarne i numeri”. Ho visto mafiosi istituzionali chiamati “signori presidenti” che risiedono nelle comode poltrone del potere usare termini come “indignazione”, “sacrificio” e “speranza”.
Chiara ,Nico, Mattia e Claudio i quattro giovani NoTav, hanno voluto osare e sfidare il senso e il significato delle parole in uso in questo mondo che gira storto. Le loro montagne le stanno devastando per far correre “questo” mondo più veloce e loro semplicemente volevano mettere olio ai freni per fermarlo prima dello “schianto”, così come quei pastori sotto processo in Sardegna perché volevano semplicemente decidere del loro futuro e di quello delle loro greggi, ora sono alla fame, loro e le loro greggi.
Tutto questo perché hanno osato mettersi di traverso alla macchina del profitto, meglio conosciuta come ”progresso”, che divora tutto, trasforma il sopruso in beneficenza, il giusto in reato, la dignità in spirito servile, la natura in una cloaca e la libertà in merce da elemosinare. Trasforma i criminali in “illustri” personaggi, i mercenari in “portatori di pace”, i servi dei “bilanci” in Governanti e Governatori e il “supervisore” di tutto questo assurdo gioco al massacro in Magistratura “super partes”.

Nicola