Pubblichiamo volentieri un intervento di alcuni compagni presenti alla manifestazione di Cagliari di giovedì 11
Diverse centinaia di compagni e compagne, studenti medi e universitari, collettivi e soggettività antifasciste si sono ritrovati a Cagliari,a poca distanza da dove Salvini doveva inaugurare la nuova sede fascio leghista nel quartiere di Sant’Avendrace. La militarizzazione della città è stata messa in evidenza, come sempre, al passaggio del lombardo nella sua perenne campagna elettorale e così gli sgherri del ministero dell’Interno hanno protetto a dovere il democratico e sistemico personaggio, caricando a freddo e sparando lacrimogeni ad altezza d’uomo, su ragazzi neanche ventenni … ma questa ormai è consuetudine.
Dal quartiere Sant’Avendrace il corteo si è mosso verso la zona Fiera dove all’Hotel Panorama il leghista teneva i suoi sproloqui; corteo sempre compatto che rumorosamente con urla e slogan ricordava, a chi probabilmente si è dimenticato, che i fascisti devono ritornare nelle fogne o foibe, che il leghista sardo non è sardo ma solo bastardo, come sono bastardi i due marò evidentemente assassini … Sempre compatti, gioiosi e rabbiosi i manifestanti si sono diretti verso la questura per riprendersi i due compagni sequestrati in mattinata dalla Digos perché trovati in possesso di bandiere, striscioni e … arance. Insomma una giornata importante di lotta con tanti giovani pronti ad assaporare, a parte i fumi rancidi dei lacrimogeni, l’odore piacevole ed attraente della piazza; una giornata che si unisce al tracciato delle giornate antimilitariste dei mesi scorsi, che danno speranza e consapevolezza ad una terra, la nostra, stanca di subire gli artigli di un sistema repressivo che vive e si muove in un ottica esclusivamente di dominio capitalista.
Una giornata di lotta che ha messo in evidenza anche vistose assenze, come quella di alcune componenti indipendentiste ormai risucchiate dal vortice istituzionale, buonista e fuorviante, dove cercano comodamente spazio in questo putridume democratico, come anche i rimasugli di quel che fu la sinistra movimentista finita a far da spalletta in qualche lista elettorale insieme al Pd.
C’è da sottolineare inoltre il comportamento dei cagliaritani che hanno rispettato l’attraversamento anche scomposto da parte dei manifestanti, quando interrompevano e incasinavano il traffico in diversi punti della città; una città che non ha dato spazio al lombardo ma ha saputo ascoltare la gioia e la rabbia antifascista e antileghista del corteo … Un pensiero va, inoltre, ai proletari di Sant’Avendrace che per qualche giorno non potranno usufruire del bancomat della “loro” banca …
Cagliari 11/2/2016 Alcuni compagni presenti al corteo di Cagliari.
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