Le sei punte, Sion e Mohamed

Il piccolo Sion piangeva e si dimenava nella spiaggia. Un granellino di sabbia si era incuneato fra le dita del suo piede, creandogli un fastidiosissimo disagio, mentre poveretto prendeva il sole con la sua badante. Gli Agenti per la Sicurezza e la Tutela del piccolo, comparvero subito fra i bagnanti increduli e stralunati dal troppo sole. In un attimo l’Agente scelto Oz, riuscì a togliere il granellino di sabbia dal piccolo piede di Sion che riprese a giocare gioioso e felice in mezzo alla spiaggia. Un forte applauso si scatenò fra i presenti, mentre l’Agente scelto e tutta la Squadra, visibilmente in imbarazzo, con molta professionalità, si mimetizzarono di nuovo in mezzo ai bagnanti e alla sabbia della spiaggia …

A poche decine di km di distanza, quattro bambini giocavano in un’altra spiaggia, senza bagnanti o Agenti scelti. Giocavano con il loro aquilone color verde, rosso, bianco e nero, i colori del loro popolo. Mohamed era triste pensando ai suoi genitori che non c’erano più, li aveva visti scomparire in mezzo alla polvere e alle macerie, ma correva lo stesso, insieme ai suoi amichetti e al loro aquilone. L’aquilone aiutato dal vento andava sempre più in alto e faceva delle piroette bellissime da far divertire i quattro amichetti, che correvano e giocavano. Mohamed improvvisamente vide il sole oscurarsi e un enorme forza metallica sembrava centrare i colori dell’aquilone, ma poi la vide cambiare direzione puntando verso giù, direttamente nella spiaggia deserta, tranne che per i quattro bambini increduli e pensierosi. La forza metallica era contrassegnata da una stella a sei punte e quando la vide, Mohammed, si fece cupo e si paralizzò in mezzo alla spiaggia.

Si ricordò delle parole del nonno quando gli diceva: “se vedi la stella a sei punte nelle tue vicinanze scappa, nasconditi e non farti trovare”. Si girò di scatto per trovare un nascondiglio ma vide solo sabbia, granellini bianchi e finissimi e un sasso che se lo strinse nel pugno. In quell’istante un rumore assordante lo colpì e lo avvolse in un buio spettrale. Quando riaprì gli occhi, pieni di sabbia e lacrime, riuscì a intravedere solo pezzi di stoffa e brandelli di carne, ciò che restava dei sui compagni di giuoco in mezzo ai granellini di sabbia, finissimi e rossi di sangue e pensò alle sei punte. Le sue labbra riuscirono a muoversi lentamente, per dire: “maledetti”. Il sasso era ancore stretto nel suo piccolo pugno, chiuse gli occhi e non li riaprì mai più.

 

*Il 16 luglio 2014 in un raid nazi sionista venivano uccisi in una spiaggia a Gaza, Ramiz Bakr (11 anni), Ahed Bakr (10), Zakariya Ahed Bakr (10) e Ismail Mahmoud Bakr (9)

 

Errante