SARDEGNA ESTATE 2017: DI CARCERE SI MUORE.

riceviamo e pubblichiamo, con notevole ritardo (per motivi tecnici).

 

SARDEGNA ESTATE 2017: DI CARCERE SI MUORE.
Mercoledi 5 luglio è morto nell’ospedale di “Is mirrionis” a Cagliari l’indipendentista Salvatore Meloni (per tutti Doddore) all’età di 74 anni.
Era entrato per l’ennesima volta in carcere il 28 aprile scorso, arrestato dai carabinieri della compagnia di Oristano (per scontare una serie di condanne diventate definitive), mentre andava a costituirsi nel carcere di Massama (OR), dove per lui sarebbe stato più semplice mantenere i contatti con familiari , compagni e avvocati, essendo più vicino al suo paese: Terralba (OR). Invece i solerti carabinieri con un blitz lo arrestano a poche centinaia di metri dal carcere, traducendolo prima a Massama per poi trasferirlo nel supercarcere di Uta (CA) quando il prigioniero inizia lo sciopero della fame e della sete. Sciopero che aveva iniziato appena varcate le soglie del carcere, tra l’altro precedentemente annunciato in una intervista estemporanea fatta da Doddore mentre andava a costituirsi. In questa intervista Doddore preannunciava la sua scelta fino alle estreme conseguenze, tra l’altro mostrando alle telecamere il libro che portava con se in carcere: la biografia del prigioniero I.R.A, Bobby Sands; stralcio dell’intervista che verrà resa pubblica dall’emittente televisiva “Videolina”, colpevolmente, solo dopo la sua morte.
A niente sono servite le richieste di arresti domiciliari avanzate dall’avvocato, i medici del carcere di Uta ed il giudice di sorveglianza hanno ribadito la compatibilità del carcere col suo stato di salute. Cercando di salvare la faccia solo nelle ultime ore disponendo il trasferimento in ospedale, solo tre giorni prima dell’esito fatale dello sciopero.
Doddore era stato arrestato una prima volta nel 1979, con le inchieste del PM Mario Marchetti (forcaiolo riciclato nella politica col P.D) nel cosidetto “Complotto separatista”, dopo una serie di azioni, talvolta ecclatanti, come l’attentato contro la “Banca d’italia” o contro gli uffici della “Tirrenia” a Cagliari, con un piano strategico e di propaganda per ottenere l’indipendenza della Sardegna dallo stato colonialista italiano. Per questa inchiesta Doddore scontò 9 anni di carcere senza sconti di pena da parte della magistratura. L’unico dal dopoguerra ad essere condannato per “Cospirazione contro lo stato”.
Le sue ultime peripezie giudiziarie sono la vendetta dello stato italiano da quando Doddore con altre e altri indipendentisti occuparono l’isola di “Malu Entu” creando la “Repubblica indipendente de Malu Entu”, chiedendo il suo riconoscimento internazionale.
Pensiamo che il silenzio assordante su questa vicenda da parte di tutte (o quasi) le componenti politiche anche sedicenti rivoluzionarie, la dice lunga su quanti ancora solidarizzano coi prigionieri “in su corru de sa furca” e non spendono una parola su un omicidio in carcere, su uno sciopero della fame sino alla morte portato a compimento, quì da noi, in un carcere sul nostro territorio, in Sardegna.
A poco servono i distinguo politici e/o le divergenze ideologiche, un fatto è certo: Doddore Meloni è morto di carcere, assassinato dallo stato colonialista italiano!

Kumpanjas e Kumpanjus de Kastedhu – Sardinnia