sono qui per contribuire alla rivoluzione

 

Un compagno anarchico statunitense, Heval Demhat, è stato ucciso in Siria durante i combattimenti per liberare Raqqa dal controllo dell’ISIS. Il compagno faceva parte del battaglione anarchico IRPGF di cui avevamo pubblicato lo scorso maggio una lunga intervista collettiva.

Abbiamo appreso la notizia da Itsgoingdown.org, dalla pagina facebook di Umanità Nova e da Anfnews, in cui viene resa nota l’identità di 7 militanti, tra i quali 3 combattenti internazionalisti, rimasti uccisi negli scontri a Raqqa,

Riportiamo sotto la traduzione dell’intervista che il compagno Demhat ha rilasciato qualche tempo fa all’Ufficio Stampa dello YPG

 

Combattente americano YPG:  sono qui per contribuire alla rivoluzione

Un volontario americano nelle fila dello YPG dichiara che la lotta politica in Rojava è importante non solo per i kurdi ma per tutto il Medio Oriente

Un volontario americano nello  YPG [Unità di protezione del Popolo], nome di battaglia Demhat, ha dialogato con l’Ufficio Stampa YPG sul perché e come sia venuto in Rojava e si sia unito alla lotta per la rivoluzione.

Demhat, che sta in Rojava da cinque mesi, racconta di aver iniziato a prestare attenzione alla lotta kurda intorno al 2004.

Demhat afferma quanto segue su come ha deciso di andare in Siria:

“E’ stato nel 2014, quando Kobanê era sotto assedio e tutti quelli che conoscevo erano molto attenti e in attesa. Era una sorta di momento di tensione. Ma appena la lotta ha cominciato a muoversi, la gente è diventata speranzosa, più persone hanno cominciato a raggiungere gli amici che sono partiti e son venuti ad aiutare.

E io avevo appena costituito una famiglia, quindi non avevo certo il biglietto aereo, ma era qualcosa che avevo in mente. L’anno scorso, un mio compagno, a cui ero veramente vicino, è venuto qui. E quando l’ho visto qui, è stato tipo: “è così! Ci sono. Devo andare”. Ho parlato con la mia compagna e la mia famiglia ed era tipo: “andrò in Siria, è una cosa a cui tengo”. E sono entrato in contatto con l’International YPG. Ho avuto amici che mi hanno detto esattamente cosa dovevo fare e ho iniziato a pianificare. Poi mi sono presentato circa cinque mesi fa e ho dato una mano in questo modo.”

Per Demhat “è stata la lotta politica che si sta facendo nella regione. Guardarla svilupparsi nel tempo e vedere una reale possibilità di dare una mano, dare una mano in qualcosa. E questo è davvero importante per la regione. Per me, non è importante solo per i curdi. È importante che il Medio Oriente abbia qualcosa di simile che si consolidi e funzioni”.

Il combattente americano sottolinea che contribuire alla rivoluzione è una parte molto importante del perché è qui, aggiungendo: “Si tratta anche di dare un esempio. Voglio dire, questo è un fuoco che potrebbe essere iniziato qui, ma può essere, sai, una  candela altrove. Ci possono essere altre persone che imparano dagli esempi, ci possono essere altre persone che accolgono l’esempio e si spera che le cose si sviluppino in un’importante occasione progressiva verso una regione migliore”.

Demhat sottolinea che la maggior parte delle persone in America non conosce il Rojava, non sa niente del Kurdistan, e continua: “Non lo vedi il Kurdistan nel mappamondo. Cioè, non si presenta da nessuna parte. C’è bisogno di Google per sapere veramente cosa sia. E l’unico modo per farlo è se qualcuno ti dice: “Hai sentito parlare del movimento di liberazione kurdo? Si! mio figlio sta combattendo in Kurdistan adesso”. La mia famiglia lo conosceva  solo perché ho detto loro che ci stavo andando. Altrimenti avrebbero continuato la loro vita senza conoscere il Kurdistan.

Secondo Demhat, è sempre facile trovare persone motivate per grandi azioni drastiche come la guerra e il conflitto perché sembrano importanti, sembra “un genere di cosa che devi davvero combattere perché c’è una concreta conseguenza se non lo fai”.

 

 

Tradotto da MoRAS da

https://anfenglishmobile.com/rojava/american-ypg-fighter-i-am-here-to-contribute-to-revolution-20644