La presenza militare in Sardegna, e non solo, è capillare su quasi tutto il territorio. Basi, poligoni, caserme, presidi, radar, torrette e uomini in divisa, ovunque. Si sperimenta e si alimenta la morte da guerra in ogni sua sfaccettatura.
La guerra sta entrando nel nostro vivere comune, nelle scuole e nel mondo del lavoro.
Nelle università illustri accademici servono le loro conoscenze tecniche al mostro imperialista che usa la guerra come strumento necessario alle sue conquiste e alla sua esistenza;
La forza lavoro mette a disposizione il suo sudore e le otto ore sindacali di sfruttamento operaio per costruire micidiali bombe, come le Mk82 fabbricate a Domusnovas, che servono a maciullare civili nello Yemen, in nome di accordi internazionali o meglio in nome del profitto, delle multinazionali, del Capitale e le sue ramificazioni;
Migliaia di giovani abbandonano le campagne, gli studi e i loro sogni, per buttarsi nell’illusione del benessere da fine mese cercando di indossare la divisa come nuovi mercenari assoldati dal mostro guerrafondaio;
Reti di delimitazione e d’occupazione ovunque, imposizioni e divieti su migliaia e migliaia di ettari, persino il mare occupato periodicamente, come una beffa ai democratici vincoli ambientali, violato con bombe, missili e navi da guerra e i suoi pescatori adescati con vergognose mance, tenuti lontano e al guinzaglio con una manciata di soldi, soldi sporchi ma utili per soddisfare la loro miserabile esistenza.
Abbiamo partecipato come antimilitaristi, coscienti che la guerra va fermata ad ogni costo e con ogni mezzo, alle lotte a Decimomannu, a Teulada, a Capo Frasca, a Domusnovas e partecipiamo oggi a Capo Comino e domani ovunque sia necessario per ostacolare l’imperialismo in divisa, i suoi servi, le sue articolazioni e la sua morte. Abbiamo oltrepassato i loro divieti e lo faremo sempre, ci riprenderemo la terra e ci riprenderemo il mare, con determinazione e con la forza, se necessario, per la pace, quella vera.
“… E’ così la massa degli uomini serve lo Stato non come uomini coraggiosi ma come macchine, con il loro corpo. Sono l’esercito permanente, la milizia volontaria … Nella maggioranza dei casi non c’è nessun libero esercizio del giudizio e del senso morale, sono al livello del legno, della terra, delle pietre. Suppongo che se facessimo degli uomini di legno sarebbero altrettanto utili. E’ un tipo d’uomo che non richiede maggior rispetto che se fosse fato di paglia o di un impacco di sterco.”
Henry David Thoreau
moras.noblogs.org
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