Guerra permanente in Palestina (per non dimenticare)

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L’accanimento costante sui civili, le macerie e i soprusi quotidiani non lasciano spazio ai giocolieri della manipolazione mediatica sulla Palestina, che cercano ancora di fuorviare con la mistificazione dell’antisemitismo, le iperboli sugli accoltellatori e così via blaterando.

E’ una guerra, a tutti gli effetti, con tutti i suoi effetti.

La logica di annientamento dell’intero popolo palestinese da parte di israele la si vede nella sua quotidianità, nel suo linguaggio, nella sua freddezza e nella sua storia.

Dall’operazione Piombo Fuso ad oggi, per parlare di tempi recenti, sono state uccise diverse migliaia di palestinesi. In quell’occasione l’escalation militare israeliana si accanì con brutalità uccidendo 1500 palestinesi, oltre 500 bambini e lasciandone feriti 5000 di cui molti mutilati e causando inoltre oltre 100000 sfollati. Vennero bombardati ospedali, pronto soccorso, strade, scuole ed asili; vennero bombardate, inoltre, centrali elettriche, strade, uffici e strutture pubbliche, ossia i bersagli “strategici” di ogni guerra: colpire tali obiettivi è necessario per annientare il nemico e per predare il territorio. Per tutto questo vennero usati sia l’artiglieria pesante, sia gli attacchi aerei e sia le nuove e micidiali bombe al fosforo bianco e i proiettili al tungsteno che causano ferite e lacerazioni spaventose.

Dopo Piombo Fuso, l’8 luglio del 2014 le Forze Armate di israele iniziarono una nuova campagna di guerra in Palestina denominata Margine Protettivo, ufficialmente per difendere il loro cosiddetto stato da pseudo attacchi con i razzi da parte delle milizie palestinesi. Anche in questo caso nessun dubbio sulla portata guerrafondaia sionista. Vennero uccisi 2260 palestinesi di cui 580 bambini. I feriti furono 10.173 e di questi oltre 1000 risultano permanentemente disabili; 1800 bambini rimasero rimasti orfani e uno su due ha perso almeno una persona cara. Vennero colpiti 10 ospedali, di cui 5 completamente distrutti, così come distrutte risultarono 44 cliniche di primo soccorso, con 44 medici uccisi e 83 feriti gravemente. Furono abbattute 16 mila case e 223 scuole. Tutto questo ha causato 470 mila sfollati, ossia il 30% della popolazione.

Anche in questo caso la potenza militare sionista ha usato tutti i mezzi necessari.

Sono numeri che annoiano i benpensanti e che i telegiornali non hanno spazio per elencare.

Non citiamo, per decenza, le diverse Risoluzioni dell’Onu, di pseudo condanna a questa barbarie, perché ormai hanno la valenza della carta straccia. Intanto continua l’offensiva destabilizzatrice di israele con le provocazioni, soprattutto a Gerusalemme est e in tutta la Cisgiordania, con intrusioni armate dei coloni dentro le moschee, col saccheggio delle case dei giovani palestinesi considerati pericolosi terroristi anche se hanno 10 e 12 anni. Escalation che ha portato dai primi di ottobre ad oggi ormai a più di 2000 palestinesi, soprattutto giovani, giustiziati per strada, come cani.

Questa è guerra. Lo dimostrano i dati e ancora le cifre e i numeri riportati da Addamer (Prisoner Support and Human Rights Association) l’associazione umanitaria che si occupa di prigionieri palestinesi che aggiorna periodicamente questa triste conta. Ad oggi sono rinchiusi nelle galere sioniste 6800 prigionieri politici palestinesi, 600 detenuti amministrativi, 60 donne e 470 bambini fra cui Ali di appena 11 anni, considerato il più giovane prigioniero al mondo. Ali ha potuto vedere i suoi familiari una sola volta e per venti minuti, è in detenzione dopo essere stato ferito con tre proiettili al bacino, all’addome e ad una mano ed è accusato di aver cercato di accoltellare una guardia della sicurezza. A fine novembre la Knesset, il parlamento del sempre cosiddetto stato di israele ha discusso un disegno di legge spiegato dal suo relatore con queste parole: “I minori palestinesi accusati di terrorismo potranno essere tenuti in detenzione dagli 11 anni in case di sicurezza per minori fino a quando raggiungono il compimento del quattordicesimo anno dove potranno essere, così, rinchiusi in carcere. Ci sono minori di 11 anni dell’Isis che sono già dei tagliatori di gola e ci sono bambini palestinesi di 11 anni che sono già terroristi …”

Il disegno di legge è stato approvato dal parlamento democratico di israele.

Questa infamia e questa guerra vanno fermate …

 

Con la resistenza palestinese

Con la resistenza antimperialista

Con ogni mezzo necessario

Fino alla vittoria

 

Fonti, sul web: Addamer; Infopal; Associazione Sardegna Palestina; comunicato stampa della Knesset del 25/11/2015.