Libertà per Georges Ibrahim Abdallah

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LIBERATE GEORGES!

“I will not regret, I will not compromise and I will keep RESISTing”

Georges Ibrahim Abdallah è un compagno comunista libanese da oltre trent’anni in carcere in Francia.

La storia di Georges Ibrahim è una storia di resistenza rivoluzionaria. E’ nato nel nord del Libano e sin da giovane ha militato nel Partito Nazionale Socialista Siriano per poi aderire al Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e unirsi così alla resistenza e alla causa palestinese. Nel 1978 rimane ferito durante la prima invasione sionista del sud del Libano. Partecipa attivamente con la resistenza libanese durante gli anni dell’offensiva sionista e imperialista. La recrudescenza sionista si aggrava fino all’invasione del Libano del 1982 con il massacro di civili da parte di entità mercenarie capeggiate dall’Armata del Libano Meridionale, supportate da unità navali e raid con elicotteri, che causeranno 25000 morti, feriti e distruzione, fino all’eccidio di Sabra e Chatila ad opera della milizia fascista libanese, in combutta con gli invasori sionisti.

In questo contesto nascono le Farl, le Frazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi, che iniziano a colpire in Occidente, considerato il supporto imperialista per l’invasione libanese. In Europa viene attribuita loro l’esecuzione del responsabile militare dell’ambasciata americana in Francia, il colonnello Charles Ray, e l’esecuzione del responsabile del Mossad, sempre in Francia, Yakov Barsimantov. In questo contesto nasce l’arresto di Georges Ibrahim Abdallah, il 24 ottobre del 1984, con l’accusa di possedere documenti falsi. Accusa divenuta subito debole, infatti il documento che il compagno possedeva era un passaporto rilasciato legalmente dalle autorità algerine. Tramite l’ambasciata algerina, la liberazione di Georges Ibrahim sembrava imminente, ma le ingerenze americane e sioniste riescono a “manipolare” le autorità francesi che imbastiscono un processo per detenzione di armi ed esplosivi e condannano il compagno libanese a quattro anni di reclusione, ma lui non riconosce questo processo e non ricorre in appello.

Per Georges Ibrahim le cose si complicano dopo che in Francia avvengono degli attentati fra il 1985 e il 1986 che causano una decina di vittime; attentati  rivendicati dal Comitato di Solidarietà con i Prigionieri Politici Arabi (CSPPA), che fra gli altri chiedono la liberazione del compagno Abdallah. Intanto la polizia francese, guarda caso, scopre un’arma in un appartamento intestato a Georges Ibrahim, e quell’arma “risulterebbe” la stessa usata per colpire il colonnello Charles Ray e il responsabile del Mossad, Barsimantov. Il 1° marzo del 1987 in base a questa “straordinaria”svolta nelle indagini, arriva la condanna a vita per Georges Ibrahim Abdallah, che intanto in carcere manda avanti la sua militanza comunista, solidale con tutti gli oppressi e partecipa agli scioperi della fame per i prigionieri comunisti e anarchici che in carcere subiscono l’umiliazione repressiva.

Gli anni passano e nel 2003 venne inizialmente autorizzata la sua scarcerazione, visto che la sua liberazione, secondo la legislazione francese, poteva avvenire già dal 1999, ma subito dopo tramite le “forzature” sioniste e americane, il Ministro della giustizia francese impugna nuovamente la scelta del giudice firmatario della scarcerazione e ancora ad oggi, dopo che il 26 febbraio per l’ennesima volta gli viene negata la liberazione, Georges Ibrahim Abdallah è ancora in carcere, dove non ha mai smesso di lottare.

La lotta per la sua liberazione è un dovere internazionalista e antimperialista ed è una lotta contro questo sistema criminale basato sulla guerra e sulla barbarie, in questo caso incarnato dal sionismo e dall’imperialismo Usa, che non hanno confini nella loro spudorata supremazia di dominio mondiale.

Libertà per il compagno Georges Ibrahim Abdallah.

Libertà per tutti i resistenti antimperialisti.

La solidarietà è un’arma.

Dati presi da: ADDAMEER – NenaNews – Palestina Rossa