Kobane è libera!
Dopo cinque mesi di combattimenti, oggi finalmente riceviamo la notizia che Kobane è stata liberata: i e le combattenti di YPG e YPJ sono riusciti a respingere le bande dell’ISIS che ora sono in fuga. Già da alcuni giorni uno dei comandanti delle YPG, Kendal, aveva dato la notizia che le milizie i jihadiste non erano più in grado di muoversi liberamente.
La resistenza delle donne e degli uomini dell’Ypg/Ypj è stata determinante per la liberazione di Kobane, (si è guadagnata il nome di “Stalingrado kurda”) nonostante la Turchia abbia in tutti i modi cercato di ostacolarne la lotta impedendo il passaggio di armi e aiuti a chi resisteva e impedendo, a chi scappava, di poter trovare asilo e rifugio, arrivando a sparare addosso a chi tentava di attraversare i confini.
A Kobane non si è combattuto solo per liberare la città simbolo di questa resistenza, ma si è difeso anche il progetto politico di un modello di democrazia diretta rappresentato dalle comunità curde
con l’esperimento di Rojava. Un progetto politico in contrapposizione ai modelli socio economici che vedono, da una parte la Turchia e i suoi alleati e dall’altra i fascisti dell’ISIS.
I prossimi giorni saranno cruciali per capire quali saranno le conseguenze politiche di questa vittoria, di cui tanti cercheranno di appropriarsi.
La solidarietà internazionale, che in questi mesi ha sostenuto la resistenza delle/degli eroiche/ci combattenti dell’Ypg/Ypj dovrà vigilare perché questo non avvenga.
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