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La scuola magistrale di Ayotzinapa in Messico è frequentata soprattutto da figli di poveri operai e contadini che per conquistarsi il diritto allo studio, come tutti i figli di nessuno di questa terra,lottano ogni giorno contro le imparzialità amministrative. Ed é per questo che il 26 settembre 2014, un gruppo di studenti si reca nella città di Iguana, a un centinaio di chilometri da Ayotzinapa, per manifestare ancora una volta e chiedere finanziamenti per proseguire gli studi. Quasi subito vengono attaccati dalla polizia del luogo che spara e ammazza tre studenti e ne ferisce più di trenta, ne carica un gran numero sugli autobus e da questo momento in poi cala il silenzio sulla sorte di 43 di questi ragazzi. L’attacco é stato comandato dal sindaco di Iguana, Jose Luis Abarca e da sua moglie Maria de Los Angeles Pineda, la quale, é sorella di un noto narcotrafficante. Dal giorno seguente alla sparizione degli studenti,  sindaco e moglie si sono resi irreperibili, sono stati catturati e incriminati di omicidio all’inizio di novembre.
Quello che segue va oltre ogni limite di efferatezza umana.
Dal 26 settembre a oggi sono state trovate quattro fosse comuni, una con 28 corpi , molti carbonizzati, altri ai quali mancavano occhi e pelle del viso… I poliziotti incriminati iniziano a confessare, due hanno ammesso di averne ammazzato 17. Le manifestazioni dei familiari si allargano a molte città del Messico e oltre, il governo promette di fare piena luce sui fatti, cosa a tutt’oggi non ancora stata stabilita, ma il dubbio che anche questo crimine rimanga impunito trova conferma nella storia recente messicana.
In Messico la corruzione é dappertutto, polizia e criminalità organizzata marciano di pari passo, i narcotrafficanti controllano scuole, giornali, amministrazioni, la vita della povera gente conta niente, meno di niente..
Questo fatto rivoltante ne segue innumerevoli altri ed é per non dimenticare, che viene d’obbligo ricordare “ La città delle morte”, chiamata così per le innumerevoli morti di donne ammazzate.
La città delle morte é Ciudad Juarez, siamo sempre in quel Messico lontano dalle spiagge di Acapulco, dai miti di Frida e Diego, siamo in una città di frontiera al confine col Texas, dove i traffici criminali, compresi quelli umani, raggiungono livelli incontrollabili e i cartelli della droga regnano incontrastati, appoggiati o anche “solo” tollerati dagli apparati statali locali.
Dal 1993 a oggi sono “sparite” circa 2000 donne, ragazze, bambine. Dal 93 al 98 ne sono state ritrovate 400 , violentate, martoriate, strangolate e buttate sui cigli delle strade, negli ultimi anni la maggior parte spariscono e basta. L’ultimo modus operandi é lo scioglimento dei corpi nella calce viva.
Le giovani donne che spariscono vengono quasi tutte dai paesi molto poveri dell’interno, il primo nemico dal quale fuggono si chiama fame, partono alla ricerca di lavoro come mano d’opera nelle multinazionali americane ed europee presenti a Ciudad Juarez, per pochi dollari al giorno, o tentano di passare il vicino confine col Texas.
Oggi si sa con certezza che le ragazze vengono rapite o fatte rapire dai grossi boss della droga, dai capi di polizia locali per le loro orge e dalle cliniche mediche private implicate nel traffico di organi.
……E esistito Auschwitz. Esiste e resiste Gaza. Milioni di bambini,ogni giorno, costretti a lavorare tra pesticidi o in fondo alle miniere, non diventeranno mai adulti. Noi, che viviamo in un mondo “quasi” normale, facciamo fatica a trovare le parole di fronte a tanto orrore.
Maria T
Novembre 2014