Il 27 gennaio del 2015 abbiamo scritto della liberazione di Kobane.
Dal quel giorno il silenzio stampa è calato su quella resistenza, quasi che non essere caduti sia diventata una colpa.
Ma a Kobane non si è scritta solo una pagina della resistenza, si è difesa soprattutto quell’esperienza nuova, una democrazia dal basso senza autorità, paritaria dove qualsiasi carica amministrativa è duale donna/uomo, dove tutti sono chiamati a decidere. Un’esperienza che ha una portata globale, che può aiutare tutti, che ha il suo fondamento nella carta del contratto sociale del Rojava
http://www.uikionlus.com/carta-del-contratto-sociale-del-rojava-siria/
Dall’Italia per portare aiuto a Kobane è partita la carovana per Rojava, compagne/i che sono andate/i fin laggiù per portare un aiuto concreto ai cittadini
Con loro è andato anche Zerocalcare. Il suo reportage, rigorosamente a fumetti, è stato pubblicato sul nr. del 16/22 gennaio 2015 di Internazionale.
Con la solita ironia con cui scrive e disegna, zerocalcare ci racconta i giorni trascorsi in Siria, ci racconta il lavoro della carovana, gli aiuti, le contraddizioni, le discussioni, ma soprattutto il modello Rojava, la storia di donne e uomini che hanno scelto di stare li a combattere per difendere questa nuova idea.
E tanti/e che li sono andati per aiutarli, sostenerli sono rimasti li per combattere al loro fianco.
Questa esperienza, rivoluzionaria, va difesa perché a Kobane è nata un’idea di un nuovo medio oriente diverso, che si combatte contro tutti i signori della guerra, siano essi gli stati occidentali o le potenze oscurantiste che in quella martoriata terra governano.
Per sostenere la resistenza si può acquistare Kobanee calling scrivendo a conilcuoreakobane@gmail.com.
Il ricavato andrà all’Ufficio d’informazione del Kurdistan in Italia
(UIKI-Onlus, www.uikionlus.com)
Néstor Roca
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