LA SOLIDARIETÀ È UN’ARMA!
Pubblichiamo di seguito la traduzione della pagina in cui vengono costantemente aggiornate le notizie sulle condizioni di salute di Mumia Abu-Jamal. Mumia venne arrestato nel dicembre 1981, con l’accusa di aver sparato, uccidendolo e venendo a sua volta ferito, ad un agente della polizia di Philadelphia. In precedenza, la sua militanza nelle Pantere Nere, il suo sostegno alla comunità MOVE di Philadelphia, il suo attivismo come giornalista e scrittore militante lo avevano messo al centro delle attenzioni del FBI e del suo programma COINTELPRO, un progetto illegale messo in atto in funzione preventiva – di disturbo e di controguerriglia – nei confronti di qualsiasi manifestazione di dissenso interno. Il processo è stato da più parti definito un processo minato alle fondamenta da pregiudizi razziali del giudice originale e della giuria, negazione del diritto all’auto difesa, costruzione di prove false e di procedimenti giudiziari affrettati e molto altro. Nel 1982 è stato condannato a morte. La sentenza a morte è stata commutata in ergastolo, ma Mumia ha sempre proclamato la sua innocenza rispetto ai fatti contestati, inquadrando la sua condanna come gesto punitivo nei confronti della sua identità politica da parte delle autorità statunitensi e dal 1982 ha proposto numerosi ricorsi e appelli, molti dei quali rigettati e solo pochi accolti parzialmente. Tutti sappiamo chi è Mumia e cosa hanno rappresentato, in questi anni, le sue parole e la sua lotta, all’interno del braccio della morte e nella sezione isolamento del centro correzionale Mahanoy, in Pennsylvania. Fuori dal carcere, a livello internazionale, si è sviluppata una potente campagna di mobilitazione che ci ha visto partecipi e solidali, insieme a migliaia di persone, compagni, collettivi e gruppi sparsi in tutto il mondo.
Per inquadrare, con grande efficacia, il contesto in cui si inserisce la storia personale e politica di Mumia, riportiamo la recensione del film di Stephen Vittoria “Long Distance Revolutionary: a Journey with Mumia Abu-Jamal” uscito nel 2012, pubblicata sul sito del CPA FI-Sud il 3 dicembre 2014.
“Cominciò il 9 dicembre 1981 l’odissea carceraria che da trentatré anni priva della libertà Mumia Abu-Jamal – la “Voce dei senza voce” – militante delle Pantere Nere, scrittore e giornalista radiofonico. Mumia è un prigioniero politico la cui posizione è stata sempre quella di voler liberare gli oppressi dal peso della repressione poliziesca.
Dopo aver passato più di un quarto di secolo nel braccio della morte nel 2011 è stato trasferito nella sezione isolamento del centro correzionale Mahanoy quando la sua condanna a morte è stata definitivamente commutata in ergastolo senza possibilità di liberazione condizionale.
La storia di Mumia non rappresenta che un capitolo giudiziario dentro la “guerra sporca” delle autorità Usa contro le organizzazioni degli afroamericani.
E non si può certo parlare di integrazione negli USA. Sostanzialmente c’è ancora una “nazione” dominante, i bianchi possibilmente anglosassoni, di fronte a svariate popolazioni oppresse, in cui all’interno alcuni possono anche avanzare socialmente, ma la cui maggioranza è comunque tenuta in condizioni coloniali o semi-coloniali.
La volontà omicida dello Stato Yankee nei confronti di Mumia e di tutti i rivoluzionari, rientra nella stessa logica di guerra con cui la massima potenza imperialista si rapporta ai movimenti rivoluzionari e di liberazione tanto all’interno del proprio territorio quanto nel mondo intero.
Se oggi Mumia Abu-Jamal è ancora vivo è solo grazie ad una campagna internazionale di migliaia e migliaia di persone.
Anche noi in Italia abbiamo contribuito a questa importantissima vittoria dimostrando che la lotta paga e che si può decidere la storia quando c’è una vera campagna di solidarietà internazionale.
LIBERTÀ PER MUMIA ABU-JAMAL!
LA SOLIDARIETÀ È UN’ARMA”
Mumia è in crisi medica
Il 30 marzo Mumia ha perso conoscenza ed è stato trasferito dallo State Correctional Institute di Mahanoy all’unità di terapia intensiva dello Schuylkill Medical Center. Il livello di glicemia nel sangue era a 779: era in shock diabetico. Il livello di sodio era 160. Da gennaio, Mumia ha ricevuto un trattamento inadeguato e dannoso per un grave caso di eczema. La crisi medica continua a mettere in pericolo la sua vita e ora gli è stato diagnosticato il diabete ad esordio tardivo, che avrebbe dovuto essere individuato e trattato già da mesi.
Abbiamo bisogno del vostro aiuto per assicurare che riceva cure mediche immediate.
Di cosa ha urgente bisogno Mumia
Abbiamo bisogno di raccogliere subito 20.000 dollari per:
• pagare le cure mediche salvavita dei medici che Mumia desidera consultare
• Ampliare la nostra campagna legale e medica per assicurare che a Mumia e alla sua famiglia siano date tutte le informazioni sulle sue condizioni
• Ottenere le cartelle cliniche di Mumia per il riesame (le sue cartelle costano $ 1.50 a pagina)
• coprire le spese per la famiglia di Mumia, amici e gli organizzatori di base che vanno al Centro Medico di Pottsville, PA e alla prigione in Frackville, PA
• coprire le spese legali per l’avvocato di Mumia.
Vi preghiamo di dare $ 10, $ 25, $ 100 o anche 1.000 dollari adesso.
Il coordinamento a livello mondiale è riuscito a fermare l’esecuzione di Mumia nel braccio della morte nel 1995. Lo scorso ottobre, quando la legislatura della Pennsylvania ha votato la SB 508 – la “legge bavaglio per Mumia” – abbiamo combattuto energicamente per il diritto a parlare per i prigionieri, e abbiamo presentato le nostre argomentazioni finali in tribunale il 30 marzo – lo stesso giorno che Mumia è caduto gravemente malato. Quello a cui stiamo assistendo ora, come ha detto Pam Africa, è un “esempio lampante di tentativo di esecuzione tramite negligenza medica.”
Se siete preoccupati per Mumia e per il diritto alla dignità medica per i prigionieri, Vi preghiamo di contribuire ora e di difendere il diritto di Mumia a vivere, il diritto della sua famiglia di visitarlo e di vedere la sua cartella clinica, e dei diritti dei suoi medici di somministrargli un trattamento adeguato ed immediato.
Una volta che avete donato, per piacere agite:
Dopo essere stato controllato nell’Unit{ di Terapia Intensiva di Schuylkill, Mumia è stato incatenato al letto e isolato nonostante la sua famiglia si trovasse appena fuori dalla porta. Alla sua famiglia sono stati negati gli aggiornamenti medici e i diritti di visita. La mobilitazione delle telefonate ha esercitato con successo la pressione
sui funzionari del carcere e dell’ospedale per permettere alla moglie e al fratello di Mumia di vederlo 20 ore più tardi.
Abbiamo bisogno di mantenere alta la pressione per garantire che Mumia riceva le cure adeguate. Ecco cosa si può fare:
• chiedere che la famiglia di Mumia possa vederlo immediatamente più di una volta per persona a settimana telefonando al PA Department of Corrections, John Wetzel (717-728-4109) e SCI Mahanoy (570-773-2158).
Condividere questa campagna e spronare tutte le proprie reti – familiari, amici, compagni e colleghi a contribuire e condividere
• Rimanere aggiornati sulle condizioni di Mumia controllando di nuovo qui e su Facebook e Twitter le pagine di Prison Radio.
Noi stiamo chiedendo di contribuire con $ 100 o anche $ 50 a lottare per la vita,
benessere e libertà di Mumia – insieme. Donate ora, grazie.
Grazie per essere determinati a difendere la vita di Mumia con noi,
Wadiya Jamal, moglie di Mumia
Pam Africa, Internazional Concerned Family & Friends di Mumia Abu-Jamal
Keith Cook, fratello maggiore di Mumia
Bret Grote, avvocato di Mumia (Abolitionist Law Center)
Noelle Hanrahan, Prison Radio
Suzanne Ross, NY Campaign to Bring Mumia Home
Dalla Famiglia e dagli Amici di Mumia:
“Mio marito non avrebbe mai dovuto essere in prigione … è innocente e dovrebbe essere libero … é stato uno shock per Mumia e per noi sapere che fosse in stato diabetico” – Wadiya Jamal (moglie di Mumia)
“I funzionari della prigione mentono. Mumia sta subendo torture per mano del Department of Corrections per via della negligenza medica. È chiaro a tutti che vogliono uccidere Mumia. Gli hanno dato i farmaci sbagliati, che hanno peggiorato la sua condizione. I detenuti all’interno che mettevano in discussione quanto stava accadendo sono stati sottoposti a ritorsioni dirette da parte del sovrintendente. I detenuti preoccupati sono stati spostati dalla unità di Mumia nel tentativo sia di seppellirlo che di nascondere queste informazioni critiche al pubblico. ” – Pam Africa (Internazional Concerned Friends & Family of Mumia Abu-Jamal)
“Le regole che le prigioni hanno sono del tutto arcane. Non danno alcuna informazione sui prigionieri alle loro famiglie o a chiunque altro. È come avere le mani legate perché non sai come sta il prigioniero e non hai alcun modo di parlare con lui. Mi ricordo di un mese fa, Phil Africa stava in prigione, la cosa successiva che si viene a sapere è che era in ospedale, lo hanno trasferito in un ospedale e non hanno detto alla sua famiglia dove si trovava, e tre giorni dopo era morto. È spaventoso – abbiamo bisogno di cambiare e dobbiamo discutere e le autorità carcerarie hanno bisogno di essere più umane nei confronti delle famiglie dei detenuti “-. Keith Cook (fratello di Mumia)
“Mumia lamentava di essere malato da tre mesi, da gennaio. Se avesse avuto le cure adeguate di cui aveva bisogno in origine, non si troverebbe in questa situazione. Questa crisi delinea il problema dell’assistenza sanitaria nelle carceri americane come una violazione fondamentale dei diritti umani. Personalmente sono preoccupata perché Phil Africa dell’organizzazione Move è stato ricoverato in ospedale, non molto tempo fa in buona salute e pochi giorni dopo è morto. Dobbiamo combattere per difendere la vita di Mumia, e quella di tutti i prigionieri “-. Johanna Fernandez (NY Campaign to Bring Mumia Home)
Traduzione dalla pagina: https://www.indiegogo.com/projects/mumia-abu-jamal-needs-medical-care-now – 02/04/2015
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