A SOSTEGNO DEL POPOLO PALESTINESE
BOICOTTIAMO L’ECONOMIA DI GUERRA ISRAELIANA
NON COMPRIAMO I PRODOTTI COLTIVATI NELL’INGIUSTIZIA
Sono frutto dell’apartheid e del colonialismo israeliani. I territori palestinesi in Cisgiordania sono ridotti a pochi fazzoletti di terra isolati tra loro da check point, basi militari, colonie, piantagioni e dal “muro della vergogna”, tutto illegalmente costruito da israele sulle terre dei palestinesi. La popolazione di Gaza è stremata da anni di assedio e dai continui bombardamenti. Israele discrimina i palestinesi con cittadinanza israeliana. A oggi la diaspora del popolo Palestinese ha fatto sì che quasi la metà di essi vivano come rifugiati nei campi profughi di altri stati o in esilio senza il diritto al ritorno. Per non parlare delle esecuzioni sommarie che quotidianamente subiscono bambini, ragazzi, donne e uomini palestinesi da parte dell’esercito e dei coloni sionisti.
E NOI CHE POSSIAMO FARE?
NON compriamo i prodotti israeliani!
Dal 2005 la società civile palestinese ha formulato una proposta unitaria ai movimenti internazionali di solidarietà: individuare modalità di boicottaggio di prodotti israeliani, disinvestimento da attività commerciali in Israele, sanzioni sullo Stato di Israele, boicottaggio accademico o culturale degli israeliani che non prendono posizione contro l’occupazione e l’Apartheid. Tutte queste richieste sono state formulate coerentemente nella campagna BDS (www.bdsmovement.org). Il movimento di BDS ha già collezionato molti successi (es. contro le compagnie Veolia, Africa-Israel, Motorola…) ed ha trovato adesioni in organizzazioni della società civile, accademiche, sindacali e governative di tutto il mondo, Israele inclusa.
Tutti i principali sindacati degli stessi lavoratori palestinesi, spesso usati come forza lavoro nelle società e piantagioni israeliane, sono tra i promotori della campagna di BDS.
Secondo l’Onu, il governo di Israele causa uno stato di APARTHEID nei confronti della popolazione palestinese Israele non ha MAI rispettato (né riconosciuto) nessuna risoluzione ONU che lo riguardasse. Inoltre Israele è l’unico Stato al mondo che non ha MAI definito i propri confini. Infatti continua a fondare colonie e a sottrarre terre ai palestinesi. CARMEL AGREXCO, società gestita al 50% dal Ministero dell’Agricoltura Israeliano, è la maggior compagnia israeliana che esporta fiori e prodotti agricoli in Europa. Con il marchio “Carmel” commercializza il 70% di tutta la frutta e verdura prodotta dalle colonie israeliane nei Territori Occupati, tra cui quelle della Valle del Giordano. In questa Valle, che rappresenta un terzo della Cisgiordania, la colonizzazione israeliana controlla in modo diretto il 95% della terra palestinese (Area C, secondo gli Accordi di Oslo), con basi militari, 30 colonie illegali e immense piantagioni israeliane. Ai Palestinesi della Valle non è consentito costruire o ristrutturare le proprie case, scavare pozzi o trasportare liberamente i loro pochi prodotti agricoli ai mercati. Mentre i loro ortaggi marciscono ai posti di blocco, quelli delle colonie vengono speditamente esportati in Europa attraverso la “Carmel-Agrexco”, e senza pagare le dovute tasse doganali, come affermato dalla recente sentenza della Corte di giustizia europea. L’80% dei prodotti della Carmel viene esportato in Europa, attraverso la Francia, la Spagna e dalla scorsa estate anche attraverso l’Italia, al porto di Vado Ligure (Savona). Dal 2009 L’Italia è dunque diventata un collegamento essenziale per distribuire i prodotti agricoli delle colonie israeliane in tutta l’Europa del sud.
Pompelmi, avocado, melograni, mango, datteri e altri prodotti con il marchio Carmel sono venduti in tutti i principali supermercati italiani, direttamente o attraverso il marchio JAFFA. Attraverso la vendita e l’acquisto di queste merci, si dà sostegno economico al continuo sfruttamento e si riconosce la colonizzazione illegale della terra palestinese.
La Carmel-Agrexco è diventata uno dei principali target del movimento internazionale per il boicottaggio dei prodotti israeliani. A ottobre dello scorso anno a Pisa, durante una conferenza italiana sul BDS, si è venuta a creare una coalizione italiana per il boicottaggio della Carmel-Agrexco che vede già coinvolte realtà a Savona, Pisa, Milano, Torino, Marche e Roma. L’obiettivo della coalizione è di opporsi alla vendita dei prodotti Agrexco nei supermercati italiani e all’utilizzo dei porti italiani come attracco della navi Carmel in Europa.
NON COMPRARE ORTAGGI E FRUTTA MADE IN ISRAEL
AL BANCO FRUTTA E VERDURA VERIFICA IL PAESE DI PROVENIENZA INDICATO
Fonti: sito del movimento BDS Italia (Boicottaggio Disinvestimento Sanzioni): http://www.bdsitalia.org/;
Comitato Stop Agrexco Roma: www.stopagrexcoitalia.org;
Gruppo BDS Pisa – www.inventati.org/bds-pisa
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