In Italia ci sono circa 40 mila alloggi pubblici sfitti, alcuni abbandonati e molti che si avvicinano ad esserlo e sui 31 milioni di immobili, 7 milioni sono vuoti. In contrapposizione a questo assurdo, si calcola, che sono ormai oltre un milione, coloro che sono a rischio insolvenza con le rate del mutuo, per acquistare una propria casa. Le dichiarazioni del ministro Alfano, di questi giorni, somigliano sempre più ad una dichiarazione di guerra nei confronti di coloro che hanno deciso, vivendo le contraddizioni di questi dati, di occupare case sfitte per abbandonare, con dignità, l’ipotesi di vivere sotto i ponti o nelle proprie auto. “Taglieremo loro l’acqua e la luce” ha tuonato il ministro, alla faccia dei “famosi” diritti umani, pronto a lasciar “gli abusivi” al freddo e senza luce e alla mercé dei manganelli statali. Una sorta di soluzione finale per le povertà sempre più allargate, che la crisi devastante, ha sparso ovunque, a macchia d’olio. L’intervento del ministro fa da corollario alla legge Lupi, anzi ne è parte integrante, sul famoso Piano Casa, la legge 80 del governo, che ha oltrepassato, in quanto ad assurdo, l’arroganza del ministro in divisa. L’articolo 3 del provvedimento in progetto del ministro Berlusconiano, del governo Pd, prevede, infatti, la vendita di alloggi del patrimonio abitativo pubblico, introducendo la regola della messa all’asta, partendo dal prezzo di mercato. Ora, seguendo i dati dell’Iacp, si può calcolare che sono quasi due milioni coloro che abitano gli alloggi pubblici, e oltre il 90% di queste famiglie non potrebbe mai inseguire la logica del mercato sulle aste di vendita, vivendo con redditi bassissimi. Si
calcola infatti, che fra gli “alloggiati” negli immobili pubblici, ci sono circa 400 mila anziani ultrasessantenni con pensioni che difficilmente arrivano alle mille euro al mese, e circa 150 mila immigrati, e che il 35% delle famiglie che ci abitano, non supera le 10 mila euro di reddito l’anno. Praticamente sono a rischio sfratto, in un solo colpo, centinaia di migliaia di persone. I dati sull’usura, inoltre, registrano un’impennata del più 15% nel solo 2013, con le banche che “puliscono” la “loro” crisi con le mani dello strozzinaggio, in un vortice malavitoso, che ovviamente si abbatte sulle fasce più deboli e sugli insolventi, travolti dalla crisi, che non potranno mai pagare nessun mutuo. Il tutto manipolato con la solita storia dei migranti clandestini, che occupano le “nostre” case, portando degrado e “inciviltà”. E’ ormai cronaca di questi giorni, l’esplosione delle periferie delle nostre città, con “bande” di poveri che si fronteggiano in una guerra tra miserabili, con l’inclusione di risentimenti populistici, e un razzismo sempre più strisciante; mentre nel fra tempo si spendono 60 milioni di euro a km, per il TAV, per far viaggiare veloci parcelle da consorterie mafiose, si elargiscono buonuscite milionarie ad amministratori “delegati” per saccheggiare il patrimonio pubblico e prepararlo alla svendita, o come in Sardegna, si progettano sofisticati radar militari contro le “invasioni” di immigrati (non si capisce bene con quale illusione queste “orde” di stranieri dovrebbero venire in Sardegna, visto che son proprio i sardi che stanno emigrando come negli anni ’50) dal costo di svariati milioni di euro o si impiantano casermoni per continuare, la ormai infinita, militarizzazione di territori pubblici, mentre non si contano più le aziende agricole pignorate o i mutui insolventi di centinaia di operai fuori dal circuito lavorativo che ormai, non solo del mutuo, non riescono più a “pagarsi”, neanche il sopravvivere . Tutto questo è avvolto dalla normalità quotidiana. Coloro che con dignità e molto semplicemente vogliono una casa e, quando non hanno altra possibilità, se la “prendono”, invece, vengono trattati come fossero il nocciolo dei problemi del “Belpaese”, e come ladri della peggior specie. Un sistema indecente da far ribrezzo, con un attacco padronale e di classe sempre più arrogante e pericoloso.
Nikola
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